Autore: franca.dare
Esempio di griglia di valutazione del colloquio d’esame del primo ciclo
Si propone un esempio di griglia di valutazione del colloquio dell’esame di Stato del primo ciclo.
L’organizzazione dell’esame è regolata dal D.lvo 62/2017 e dal D.M. n. 741/2017.
L’esame consiste in una prova scritta di italiano; una prova scritta di matematica; una prova scritta di lingua straniera unica, distinta in due sezioni per le due lingue studiate; un colloquio orale.
Le prove mirano ad accertare il livello di padronanza conseguito rispetto ai Traguardi delle Indicazioni 2012. Il colloquio, in particolare, tiene a riferimento il profilo finale dello studente, con particolare attenzione alla capacità di argomentazione, di risoluzione di problemi, di pensiero critico e riflessivo, nonché sul livello di padronanza delle competenze di educazione civica.
A ciascuna delle prove scritte e al colloquio viene assegnata una valutazione con voti interi sulla scala decimale.
Per l’assegnazione del voto finale dell’esame, la commissione procede prima al calcolo della media dei voti ottenuti dal candidato nelle prove scritte e nel colloquio, senza arrotondare. In seguito viene calcolata la media tra la media delle prove e il voto di ammissione. Il voto finale si arrotonda all’unità superiore in caso di frazione uguale o superiore a 0,5, all’unità inferiore in caso di frazione inferiore a 0,5.
In sede di scrutinio finale viene attribuito agli alunni il voto di ammissione all’esame, sulla base di quanto previsto dall’articolo 6 del D.lgs. 62/2017 («Il voto di ammissione all’esame conclusivo del primo ciclo è espresso dal consiglio di classe in decimi, considerando il percorso scolastico compiuto dall’alunna o dall’alunno.»)
Nel caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento in una o più discipline, il consiglio di classe può deliberare, con adeguata motivazione, la non ammissione all’esame conclusivo del primo ciclo.
In base al DM 741/2017 (art. 2, c. 4), il voto di ammissione può anche essere inferiore a sei decimi.
In sede di scrutinio finale, si procede alla valutazione degli apprendimenti nelle diverse discipline e al giudizio di comportamento; alla formulazione del giudizio globale e alla redazione della certificazione delle competenze, ai sensi del DM 742/17, che sarà consegnata ai soli alunni diplomati. Si procede, inoltre, come già detto, alla deliberazione sull’ammissione all’esame e all’attribuzione del voto di ammissione.
Si ricorda che in questo sito pubblicati esempi di rubriche per la formulazione del voto di ammissione, per la formulazione del giudizio di comportamento; per la redazione del giudizio globale ….
INDAGINE IEA – ICCS 2016 (International Civic and Citizenship Education Study) Indagine Internazionale sull’educazione civica e la cittadinanza degli alunni all’ottavo anno di scolarità. Sintesi dei risultati.
Il giorno 7 novembre 2017, a Roma, INVALSI ha presentato i primi risultati dell’indagine internazionale condotta dalla IEA nel 2016 sull’educazione civica e alla cittadinanza degli alunni all’ottavo anno di scolarità di 23 Paesi europei ed extraeuropei.
La precedente indagine fu condotta nel 2009 e costituisce un riferimento comparativo per l’ultima.
Hanno partecipato all’indagine 14 paesi europei: Belgio fiammingo, Bulgaria, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Italia, Lettonia, Lituania, Malta, Norvegia, Paesi Bassi, Slovenia, Svezia), un Land tedesco (Nord Reno-Vestfalia); la Federazione Russa; cinque Paesi del Centro e Sud America (Cile, Colombia, Messico, Perù, Repubblica Dominicana); tre Paesi asiatici (Hong Kong, Corea del Sud, Taipei cinese). La ricerca ha coinvolto 3.800 Dirigenti scolastici, 37.000 insegnanti, oltre 94.000 studenti. In Italia hanno partecipato circa 3.500 studenti della classe terza secondaria di primo grado.
I materiali del seminario di presentazione sono reperibili nel sito dell’INVALSI, al link:
http://www.invalsi.it/invalsi/ri/iccs2016.php?page=iccs2016_it_06
Nello stesso sito, sono disponibili il Rapporto nazionale e il rapporto internazionale sugli esiti dell’indagine
INDAGINE IEA PIRLS /ePIRLS 2016 Sintesi dei primi risultati
Il 5 dicembre 2017, INVALSI ha reso noti, in un Seminario tenutosi a Roma, i primi risultati dell’indagine internazionale IEA PIRLS 2016.
L’indagine PIRLS (Progress in International Reading Literacy Study) studia l’apprendimento e la comprensione della lettura negli allievi al quarto anno di scolarità (9-10 anni, a seconda dei sistemi scolastici). Viene realizzata dal 2001, ogni cinque anni e nell’edizione del 2016 hanno partecipato 50 Paesi. Nell’ultima edizione, è stata introdotta una somministrazione computer based (ePIRLS) aggiuntiva e opzionale, alla quale hanno partecipato 14 Paesi, tra cui l’Italia.
Fonti: Sintesi dei risultati curata da INVALSI e distribuita al Seminario del 5 dicembre 2017;
area sito INVALSI: http://www.invalsi.it/invalsi/ri/pirls2016/index.php?page=pirls2016_it_07
sito web IEA: http://www.iea.nl/pirls-2016-release
I risultati dell’indagine IEA TIMSS 2019
Di seguito viene presentata una sintesi dei risultati dell’indagine internazionale IEA TIMSS 2019 sugli apprendimenti in matematica e scienze che ha interessato gli alunni del quarto e dell’ottavo anno di istruzione di 62 Paesi.
Il rapporto completo e i materiali da cui il contributo qui pubblicato è tratto, sono reperibili nel sito dell’INVALSI, che ha curato l’indagine per conto dell’Italia: https://www.invalsi.it/invalsi/ri/Timss2019/index.php?page=timss2019_it_04
La legge 92/2019 sull’Educazione Civica
La legge 92/2019 introduce l’insegnamento trasversale dell’educazione civica in tutti gli ordini e gradi di scuola.
Con D.M. n. 35/2020 il Ministero ha emanato le Linee guida (allegato A) e le competenze generali riferite all’insegnamento per il primo ciclo (allegato B) e per il secondo ciclo (allegato C).
Per un inqueadramento generale del tema, si suggerisce la seguente pubblicazione:
Franca Da Re, Costituzione e Cittadinanza per educare cittadini globali, Pearson 2019, reperibile presso gli agenti Pearson, in libreria o on line (per esempio Amazon) e acquistabile come e-book presso l’editrice Pearson al link: https://it.pearson.com/pearson-academy/formazione/modalita-fruizione/insegnare-xxi-secolo/costituzione-cittadinanza-educare-cittadini-globali.html
Ai link seguenti riportiamo:
- Legge-20-agosto-2019-n.-92
- DM_183_2024 e Linee Guida
- Slide di sintesi dell’argomento
- Esempi di attività per la scuola dell’infanzia
- Esempio di curricolo per il primo ciclo DM 183/2024
A scopo di riflessione, può essere consultato anche il Documento di orientamento per un curricolo di Cittadinanza e Costituzione, pubblicato nel marzo 2019 da USR Veneto e presente al link: http://www.istruzioneveneto.it/ECR/wp-content/uploads/2019/04/Linee_guida_CC_Veneto_def.pdf
La nuova valutazione nella scuola primaria. Materiali ed esempi per la formulazione delle descrizioni dei giudizi.
LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA PRIMARIA
La valutazione nella scuola del primo ciclo è disciplinata dal D.lvo 62/2017 che dispone, all’art. 2:
La valutazione periodica e finale degli apprendimenti delle alunne e degli alunni nel primo ciclo, ivi compresa la valutazione dell’esame di Stato, per ciascuna delle discipline di studio previste dalle Indicazioni Nazionali per il curricolo, è espressa con votazioni in decimi che indicano differenti livelli di apprendimento.
(…) La valutazione è integrata dalla descrizione del processo e del livello globale di sviluppo degli apprendimenti raggiunto.
(…) La valutazione del comportamento dell’alunna e dell’alunno viene espressa collegialmente dai docenti attraverso un giudizio sintetico riportato nel documento di valutazione.
La valutazione del comportamento si riferisce allo sviluppo delle competenze di cittadinanza (art. 1).
Il fatto di dichiarare che i voti indicano differenti livelli di apprendimento, rende necessario esplicitarli in descrizioni che rendano chiaro che cosa sa, sa fare, in quali contesti e condizioni, un alunno al quale viene attribuito un certo voto.
I voti nelle discipline rendono conto del raggiungimento delle conoscenze, abilità e competenze culturali nelle discipline comprese nelle Indicazioni 2012 e hanno come riferimento i traguardi per lo sviluppo delle competenze, che sono definiti nelle Indicazioni, riferimenti ineludibili, sono prescrittivi e rappresentano criteri per la valutazione.
La legge n. 41 del 06/06/2020, modificata e integrata dalla legge n. 136 del 13/10/2020, disponeva:
In deroga all’articolo 2, comma 1, del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 62, dall’anno scolastico 2020/2021, la valutazione finale degli apprendimenti degli alunni delle classi della scuola primaria, per ciascuna delle discipline di studio previste dalle indicazioni nazionali per il curricolo è espressa attraverso un giudizio descrittivo riportato nel documento di valutazione e riferito a differenti livelli di apprendimento, secondo termini e modalità definiti con ordinanza del Ministro dell’istruzione.
Le modifiche introdotte dalla L. 126 del 13/10/2020, art. 32, comma 6 sexies, hanno esteso il giudizio descrittivo anche alla valutazione intermedia.
L’Ordinanza Ministeriale n. 172 del 04/12/2020, disponeva:
“A decorrere dall’anno scolastico 2020/2021 la valutazione periodica e finale degli apprendimenti è espressa, per ciascuna delle discipline di studio previste dalle Indicazioni Nazionali, ivi compreso l’insegnamento trasversale di educazione civica di cui alla legge 20 agosto 2019, n. 92, attraverso un giudizio descrittivo riportato nel documento di valutazione, nella prospettiva formativa della valutazione e della valorizzazione del miglioramento degli apprendimenti (art. 3 O.M.)
La valutazione in itinere, in coerenza con i criteri e le modalità di valutazione definiti nel Piano triennale dell’Offerta Formativa, resta espressa nelle forme che il docente ritiene opportune e che restituiscano all’alunno, in modo pienamente comprensibile, il livello di padronanza dei contenuti verificati.
I giudizi descrittivi sono riferiti agli obiettivi oggetto di valutazione definiti nel curricolo d’istituto, e sono riportati nel documento di valutazione.
Nel curricolo di istituto sono individuati, per ciascun anno di corso e per ogni disciplina, gli obiettivi di apprendimento oggetto di valutazione periodica e finale. Gli obiettivi sono riferiti alle Indicazioni Nazionali, con particolare attenzione agli obiettivi disciplinari e ai traguardi di sviluppo delle competenze.”
L’Ordinanza Ministeriale emanava anche le Linee Guida per la formulazione della valutazione nella scuola primaria e la costruzione del documento di valutazione.
La Legge n. 150/2024 e l’Ordinanza n. 3 del 9 gennaio 2025
Con l’Ordinanza n. 3 del 9 gennaio 2025, in attuazione della Legge n. 150/2024, si dispone quanto segue.
- L’abrogazione della L. 41 e s.m.i e dell’O.M. 172/2020;
- La valutazione intermedia e finale nella scuola primaria, a partire dal secondo periodo dell’a.s. 2024/2025 avviene mediante “giudizi sintetici correlati alla descrizione dei livelli di apprendimento raggiunti, nella prospettiva formativa della valutazione e della valorizzazione del miglioramento degli apprendimenti”.
- I giudizi sintetici, da riportare nel documento di valutazione per ciascuna disciplina del curricolo, ivi compreso l’insegnamento dell’educazione civica di cui alla legge 20 agosto 2019, n. 92, sono, in ordine decrescente:
a) ottimo
b) distinto
c) buono
d) discreto
e) sufficiente
f) non sufficiente - Le istituzioni scolastiche possono riportare nel documento di valutazione i principali obiettivi di apprendimento previsti dal curricolo di istituto per ciascuna disciplina.
- La valutazione in itinere resta espressa nelle forme che il docente ritiene opportune e che restituiscano agli alunni, in modo pienamente comprensibile, il livello di padronanza dei contenuti verificati, in conformità con i criteri e le modalità definiti dal Collegio dei docenti e inseriti nel Piano triennale dell’offerta formativa, come previsto dall’articolo 1, comma 2 del Decreto valutazione.
- Le istituzioni scolastiche, nell’ambito dell’autonomia didattica di cui all’articolo 4, comma 4 del DPR n.275/1999, elaborano i criteri di valutazione, da inserire nel Piano triennale dell’offerta formativa, declinando, altresì, per ciascun anno di corso e per ogni disciplina del curricolo la descrizione dei livelli di apprendimento correlati ai giudizi sintetici riportati nell’Allegato A…”.
- La valutazione del comportamento e l’espressione del giudizio globale restano disciplinati come da D.lvo 62/2017, ovvero, rispettivamente, con un giudizio sintetico formulato secondo i criteri stabiliti dal Collegio dei Dcenti e con un giudizio analitico elaborato dal team docente.
- La valutazione del comportamento nella scuola secondaria di primo grado è espressa con voto in decimi e la valutazione inferiore a sei decimi nello scrutinio finale comporta la non ammissione alla classe successiva o all’esame di Stato conclusivo.
I significati dei livelli espressi nell’Allegato A
Nell’Allegato A vengono espresse brevi descrizioni che spiegano il significato dei livelli dell’Ordinanza. Le descrizioni illustrano “come” si evolve l’apprendimento. Esse possono utilmente essere riprese nelle descrizioni che i Collegi dovranno elaborare per tutte le discipline e per tutti gli anni di corso e che dovranno riportare non solo come ci si augura che l’alunno apprenda, ma anche che cosa l’alunno si auspica apprenda rispetto a quanto previsto nei Traguardi delle Indicazioni, declinati negli obiettivi e contestualizzati nel curricolo di Istituto.
In pratica, le scuole dovranno redigere, per ogni anno di corso e per ogni disciplina, delle rubriche dove verrà descritto, per ogni livello, che cosa l’alunno dovrebbe apprendere e come, ovvero in quali contesti e condizioni e con che grado di autonomia e responsabilità. E’ opportuno che in tali descrizioni si prendano in esame i diversi aspetti della disciplina (esempio, in taliano, oralità, lettura e comprensione, scrittura, lessico, riflessione linguistica), ancorandosi ai Traguardi e agli obiettivi delle Indicazioni così come declinati nel curricolo.
Tuttavia, tali descrizioni, indispensabili per l’osservazione in itinere, la valutazione, l’autovalutazione degli studenti e la trasparenza, saranno riferite al curricolo, non al profilo di apprendimento dei singoli alunni. Ogni alunno, com’è naturale, corrisponderà in parte alle descrizioni, svilupperà meglio un aspetto e meno un altro. La distanza tra il profilo “auspicato” e quello reale corrisponde al miglioramento da attuare. Ecco perchè le descrizioni sono comunque indispensabili. Esse permetteranno, nel dialogo educativo quotidiano, di spiegare e discutere con l’alunno che cosa è stato appreso, che cosa va consolidato, che cosa ancora è da acquisiire e con quali strumenti e strategie.
La valutazione intermedia e finale espressa nel documenti di valutazione avverrà con il giudizio sintetico espresso nel complesso della disciplina. In legenda nel documento è opportuno risportare le descrizioni dell’Allegato A. Ciò, fatalmente, toglie trasparenza e analiticità all’informazione sull’evoluzione dell’apprendimento. Il giudizio sintetico nulla dice su che cosa di preciso l’alunno ha appreso e come e su quali aspetti dovrà migliorare. L’OM 3, a nostro giudizio, rappresenta una involuzione nella trasparenza della valutazione. Tuttavia, poichè il senso vero della valutazione si gioca nella valutazione formativa in itinere, è opportuno che i docenti esercitino la massima analiticità nell’analisi degli appredimenti condotta in itinere e ne discutano con gli alunni, permettendo che essi partecipino al processo valutativo, sviluppando al meglio le proprie capacità di autovalutazione.
Non esiste valutazione senza autovalutazione. Attraverso l’autovalutazione gli alunni riflettono sul proprio apprendimento, esercitano metacognizione, comprendono i propri punti di forza e di debolezza, ragionano, con l’aiuto dei docenti, sulle strategie per migliorare. Ciò supporta l’autostima, la conoscenza di sé, la fiducia nei propri mezzi e la motivazione intrinseca all’apprendimento. Progressivamente, gli alunni abituati ad autovalutarsi conferiranno sempre minore importanza al giudizio o al voto come leve estrinseche.
Per questo motivo è necessario che anche nelle scuole secondarie si descrivessero accuratamente i voti in decimi, intesi come livelli di apprendimento e si utilizzassero le descrizioni nel dialogo educativo in itinere.
Poichè la legge regola unicamente le forme di espressione della valutazione intermedia e finale, la valutazione in itinere viene espressa nei modi che i docenti ritengono più opportuni, secondo i criteri elaborati dai Collegi dei Docenti. La valutazione in itinere ha come primo obiettivo il miglioramento, pertanto deve restituire con chiarezza le informazioni sull’evoluzione dell’apprendimento. Per questo può essere solo analitica. Per lo stesso motivo, non solo le scuole non sono obbligate a usare giudizi sintetici o voti nella valutazione in itinere, ma, a rigore, ciò non sarebbe neppure corretto. Infatti, giudizi sintetici e voti rappresentano le denominazioni dei livelli di apprendimento. La conclusione rispetto a come collocare l’appredimento di ciascuno sui diversi livelli può avvenire solo in tempi medio lunghi, ovvero nella valutazione sommativa intermedia e finale, non nel percorso quotidiano e di breve periodo.
COMUNICAZIONE CON LE FAMIGLIE
Il processo di valutazione, in generale, va sempre spiegato con precisione alle famiglie, nelle finalità educative e nella sua dimensione formativa.
In particolare, ora che la nuova Ordinanza prevede un giudizio sintetico per ogni disciplina nel suo complesso, alle famiglie e agli alunni andrà restituita accuratamente nei colloqui una spiegazione analitica di come si è evoluto l’apprendimento nei diversi aspetti della disciplina e l’eventuale distanza del profilo di apprendimento del singolo alunno dalle descrizioni generali pubblicate nel PTOF e come l’alunno potrà consolidare i punti di forza e migliorare i punti di debolezza.
GLI ESEMPI DI GIUDIZI DESCRITTIVI OM 172/2020
Vengono riproposti alla riflessione delle scuole degli esempi di giudizi descrittivi per tutte le discipline, rigorosamente ancorati alle Indicazioni Nazionali, ai Traguardi e agli obiettivi. Solamente dove le Indicazioni non hanno riferimenti precisi, come per la competenza digitale, si è operata una ricostruzione basata sulle dimensioni del Digicomp, della Raccomandazione del 22.05.2018 e dell’art. 5 della legge 92/19.
Gli esempi di descrizione sono strutturati nella forma delle rubriche a quattro livelli. Si segnalano le seguenti avvertenze:
- Le descrizioni sono ancorate ad un curricolo organizzato per competenze chiave (allegato anch’esso):
- Sono precedute dai risultati di apprendimento mutuati fedelmente dalle Indicazioni;
- Nelle descrizioni c’è scritto tutto ciò che si potrebbe realizzare, osservare e valutare; ciascun Collegio e ancora di più ciascun dipartimento disciplinare e ciascun team possono selezionare ciò su cui si è lavorato;
- Le descrizioni sono anzitutto un riferimento per l’osservazione da parte dei docenti dell’evoluzione degli apprendimenti, prima che per la valutazione degli alunni.
- Le descrizioni sono fatte per essere smontate, in ragione delle “disarmonie evolutive”, quindi ciascun allievo potrebbe nella scheda avere descrizioni che fanno capo a livelli diversi nei differenti nuclei tematici e persino all’interno dello stesso nucleo tematico.
- La raccomandazione, infatti, è di cercare di confezionare un giudizio il più possibile personalizzato e rispondente alla reale fisionomia dell’allievo, pur restando ancorati a dei giudizi generali comuni ed intersoggettivi di Istituto.
- I curricoli a scansione annuale sono ampiamente modificabili nella parte delle microabilità da perseguire anno per anno, che non vogliono in alcun modo dare indicazioni cogenti; ogni collegio modificherà a seconda della sua pianificazione
- Anche i giudizi descrittivi, ovviamente, sono modificabili. Come si è detto, sono abbastanza estesi perché contengono tutto ciò che si potrebbe osservare. Compete ai team selezionare e anche eventualmente modificare, adattando alla realtà propria.
In conclusione, le descrizioni rappresentano uno strumento di lavoro, una bussola per la navigazione e non debbono in alcun modo essere presi in modo acritico e “fideistico”. Esse possono solo essere migliorate.
Riteniamo che possano essere ancora utili anche per la descrizione dei livelli previsti dall’Allegato A alla OM 3/2025, avendo cura di declinarli nelle più numerose formulazioni previste dalla nuova regolamentazione.
Ai link seguenti sono reperibili:
- O.M. n. 3 del 09 gennaio 2025 e Allegato A
- OM n. 172 del 04.12.2020
- Linee Guida allegate alla O.M. n. 172/2020
- MATERIALI_VALUTAZIONE-PRIMARIA Presentazione generale dei materiali; Curricoli anno per anno riferiti alle Indicazioni 2012 e alla Raccomandazione UE del 22.05.2018 sulle competenze chiave; Curricolo di educazione civica sulla Legge 92/2019 e sul DM 183/2024; Esempi di giudizi descrittivi OM 172/2020; Strumenti per la valutazione del comportamento e del giudizio globale.
- VALUTAZIONE_PRIMARIA OM 172/2020_SLIDE GENERALI
Criteri per la valutazione ai sensi del D.lvo 62/17 per il primo ciclo di istruzione e proposte di rubriche per la costruzione del giudizio globale
Il D.lvo 62/17 innova il sistema di valutazione nel primo ciclo di istruzione; disciplina la certificazione degli apprendimenti al termine della scuola primaria e del primo ciclo; innova l’esame di Stato al termine del secondo ciclo.
Con particolare riguardo al primo ciclo di istruzione, il DM n. 741 del 3 ottobre 2017 regola, ai sensi del D.lvo 62 il nuovo esame di Stato al termine del primo ciclo; il DM n. 742 del 03.10.2017, regola la certificazione delle competenze al termine della scuola primaria e del primo ciclo e licenzia i modelli nazionali di certificazione.
La nota MIUR 1865 del 10.10.2017 presenta e interpreta i decreti ministeriali sopra citati.
Il D.lvo 62/17, per quanto riguarda la valutazione nel primo ciclo, prende in considerazione tre istanze:
- la valutazione negli apprendimenti connessi alle discipline, che si esprime con una scala numerica di voti in decimi, che rendono conto di differenti livelli di apprendimento;
- la valutazione del comportamento, che rende conto dello sviluppo di competenze di cittadinanza (in particolare sociali e civiche) e si esprime attraverso un giudizio sintetico, determinato dalla scuola, che dovrebbe però essere esplicitato da criteri formulati attraverso indicatori e descrittori che non possono esaurirsi nel comportamento scolastico;
- il giudizio globale, che consiste nella descrizione del processo e del livello globale di sviluppo degli apprendimenti raggiunto e pertanto è formulato in modo narrativo. Anche in questo caso sarebbe opportuno disporre di indicatori e descrittori. Il giudizio globale, di fatto, rende conto degli aspetti di competenza in senso stretto e può costituire, nel tempo, la base informativa utile per la formulazione della certificazione delle competenze.
Il D.lvo 62/17 disciplina anche l’ammissione alla classe successiva e all’esame finale. L’ammissione rappresenta la situazione normale, anche in caso di carenze negli apprendimenti. La non ammissione, del tutto eccezionale alla scuola primaria, può essere considerata, ma deve essere accuratamente motivata anche alla scuola secondaria di primo grado. Qualora l’alunno evidenzi carenze negli apprendimenti, sia nel caso venga ammesso alla classe successiva, sia non venga ammesso, deve potere accedere a proposte didattiche di recupero, consolidamento, potenziamento degli apprendimenti, volte a colmare le lacune presenti.
L’ammissione all’esame finale è determinata mediante un voto di ammissione, che deve tenere conto degli andamenti del triennio. Può anche essere inferiore a sei decimi, ma bisogna considerare che nel voto finale al termine dell’esame, al quale contribuisce, pesa per il 50%.
Si presentano di seguito, nel link alla cartella zippata, una serie di strumenti utili alla riflessione dei Collegi dei Docenti per la costruzione dei propri criteri di valutazione:
- criteri per l’attribuzione del voto nelle discipline (italiano, matematica, scienze) per la scuola secondaria di primo grado, fondati sui traguardi delle Indicazioni, che, ricordiamo, a norma delle stesse, sono prescrittivi e rappresentano criteri per la valutazione. Lo strumento consiste in rubriche che descrivono che cosa sa, sa fare, in quali contesti e condizioni, rispetto ai Traguardi, l’ alunno al quale viene attribuito un certo voto. In pratica, costituiscono descrizioni dei voti. Personalmente, io propenderei per la sostituzione dei voti numerici con restituzioni solo descrittive dei livelli di apprendimento che rispondessero maggiormente a logiche formative e supportassero anche l’autovalutazione degli allievi. Tuttavia, poiché la norma richiede l’utilizzo dei voti, che comunque sono scale ordinali per la valutazione sommativa intermedia e finale (non scale di misurazione per le verifiche), è quanto mai opportuno esplicitare con la massima trasparenza possibile che cosa essi vogliono documentare. Il primo dei livelli raggruppa le prime quattro fasce (da 1 a 4), perché ritengo del tutto inutile dettagliare livelli di apprendimento estremamente carenti, quando già la prima delle descrizioni illustra una situazione compromessa su cui la scuola deve operare con la massima cura e attenzione, in modo da portare l’alunno a migliorare i propri apprendimenti.
- indicatori e descrittori possibili che descrivono i giudizi sintetici sul comportamento;
- indicatori possibili relativi al giudizio globale;
- una proposta di rubrica per l’attribuzione del voto di ammissione all’esame finale;
- possibili motivazioni alla non ammissione alla classe successiva o all’esame finale:
- una proposta di rubrica per la costruzione del giudizio globale;
- una proposta di griglia per la valutazione complessiva della prova d’esame delle lue lingue straniere;
- una proposta di griglia per la valutazione del colloquio d’esame.
Non è inutile sottolineare che la valutazione deve promuovere e supportare il successo formativo dell’alunno; valutare è “dare valore” e non sancire uno stato di fatto; la valutazione formativa è un processo continuo e immanente al processo di insegnamento/apprendimento. Serve prima di tutto al docente per monitorare la propria azione e deve sostenere l’autovalutazione dell’allievo. Non esiste valutazione senza autovalutazione. Lo sviluppo della competenza autovalutativa sostiene l’immagine di sè, la fiducia nei propri mezzi, la motivazione, la riflessione metacognitiva, la capacità di intervenire sul proprio apprendimento. In pratica, lo sviluppo dell’autovalutazione potrebbe costituire forse una delle dimensioni più potenti di successo formativo. Un alunno abituato a riflettere, commentare, valutare il proprio apprendimento, matura una motivazione intrinseca allo stesso, che toglie senso al voto, che costituisce, al contrario, una leva di motivazione estrinseca. Il nostro compito dovrebbe essere quello di sviluppare metacognizione, autovalutazione, riflessione e di conseguenza, potere fare a meno dei voti, che troppo spesso assumono la veste di classificazione delle prestazioni. Non abbiamo, tuttavia. sicurezza che ciò che valutiamo con i voti siano apprendimenti stabili e non piuttosto la riproduzione di informazioni memorizzate per il tempo necessario a conseguire, per l’appunto, un voto.
Ricordiamo che con la Legge 41/2020 e l’OM 172/2020 si è modificato il sistema di attribuzione della valutazione intermedia e finale degli apprendimenti nella scuola primaria, dove, al posto del voto numerico riferito a livelli di valutazione, si chiede un giudizio descrittivo, ancorato a quattro livelli di padronanza. Per questo tema si rimanda all’apposito materiale in questo sito.
Restano invariate, anche nella scuola primaria, le disposizioni del D.lvo 62/2017 per quanto riguarda la valutazione del comportamento e la formulazione del giudizio globale.
CRITERI_VALUTAZIONE_D_LVO_62_17
Videolezioni sulla valutazione degli apprendimenti
La valutazione resta un tema che riveste una certa complessità e molti sono ancora gli equivoci con cui viene affrontata nella pratica didattica.
Nella formazione iniziale degli insegnanti, poca attenzione è ancora investita sui questo importante tema.
Nei contributi qui pubblicati, in estrema sintesi, tentiamo di dare qualche strumento in più per delimitare il campo e affrontare il concetto.
Ai link seguenti sono reperibili delle videolezioni sulla valutazione degli apprendimenti e delle competenze.
Si consiglia anche la lettura del testo: F. Da RE, Valutare e certificare a scuola, Pearson
1. Uno sguardo sulle competenze.
https://drive.google.com/file/d/1OPLBiLiPyb7DYYLw_nmik_XFrNDF-9Zy/view?usp=sharing
2. Valutazione degli apprendimenti: la verifica e la misura.
https://drive.google.com/file/d/1XWfG8TOxkDiGYjjigki9gmc7eg1Z62pa/view?usp=sharing
3. La valutazione ai sensi del D.lvo 62/2017
https://drive.google.com/file/d/1D9uKB3RQhw01-veqTPXWfmiUHW56tW79/view?usp=sharing
4. Valutazione delle competenze.
https://drive.google.com/file/d/1qGZ76JbjEBcTnCye0W7JavPn4Rjw5wCp/view?usp=sharing
Riflessioni per i Maestri del tempo presente.
Riflessioni per i Maestri del tempo presente.
Dalle retrovie del fronte coronavirus.
Nel link sottostante, riporto un contributo di riflessione diretto ai Dirigenti Scolastici e agli insegnanti sul ruolo che essi possono avere nell’aiutare i giovani a comprendere il tempo presente e superare l’angoscia, il disorientamento e i sentimenti di lutto che caratterizzano questi giorni.
Riflessioni per i Maestri del tempo presente.
Pubblicato il Rapporto INVALSI sulle rilevazioni 2019. Un’analisi, con focus sugli esiti del Veneto.
Il giorno 10 luglio 2019, l’INVALSI ha pubblicato il Rapporto sugli esiti delle rilevazioni degli apprendimenti effettuate tra marzo e maggio 2019, basato sui dati delle classi campione.
Quest’anno sono la principale novità è stata rappresentata dalla introduzione delle prove di italiano, matematica, inglese al grado 13, ovvero nell’ultimo anno della scuola secondaria di secondo grado. Le rilevazioni si sono svolte in modalità computer based in tutte le scuole secondarie e in formato cartaceo alla primaria.
Gli item delle prove di italiano e matematica sono ancorati ai Traguardi delle Indicazioni Nazionali per il primo ciclo di istruzione, alle Linee Guida per gli Istituti Tecnici e Professionali e alle Indicazioni Nazionali per i Licei. Le prove di inglese, distinte per gli aspetti del listening e del reading, sono ancorate ai livelli del QCER, il Quadro europeo di padronanza delle lingue.
I risultati nelle prove di italiano e matematica degli alunni sono stati distribuiti in cinque livelli, derivati dall’andamento medio nelle prove, ovvero secondo un modello normativo. Il livello 3 denota la padronanza sufficiente delle abilità di comprensione della lettura, riflessione linguistica e matematica secondo le Indicazioni e le Linee Guida, mentre i livelli 2 e 1 denotano prestazioni carenti e gravemente carenti rispetto alle attese.
I risultati delle prove di inglese in quinta primaria sono distribuiti in due livelli, A1 (livello del QCER atteso alla fine della scuola primaria) e pre-A1; alla scuola secondaria di primo grado in tre livelli: A2 (atteso al termine della SSPG), A1 e pre-A1; tre livelli al termine della scuola secondaria di secondo grado: B2 (atteso al termine di questo grado di scuola), B1, B1 non raggiunto.
I livelli di padronanza sono stati descritti da parte di INVALSI in rubriche che rendono conto di che cosa sanno fare gli alunni in italiano, matematica e inglese in corrispondenza delle varie fasce di risultato. I dati relativi ai livelli e le relative rubriche sono state predisposti per i gradi 8, 10 e 13 per italiano e matematica e per i gradi 5, 8 e 13 per inglese.
La tradizionale prova di italiano aveva come sempre per oggetto la comprensione del testo e le abilità grammaticali; la prova di matematica spaziava sui quattro ambiti della disciplina: numeri, spazio e figure, dati e previsioni, funzioni e relazioni.
Gli esiti delle prove saranno restituiti alle singole scuole nel mese di settembre 2019, con la massima disaggregazione, item per item, per consentire ai Collegi dei Docenti di utilizzarli per molteplici riflessioni didattiche. Nel Rapporto, invece, si dà conto degli esiti a livello nazionale, per macroregioni (Nord Ovest, Nord Est, Centro, Sud, Sud e Isole) e singole Regioni. I risultati, inoltre, vengono distinti per le diverse tipologie della scuola superiore (Licei, Tecnici, Professionali); vengono esaminate le differenze di risultati tra maschi e femmine e tra alunni italiani, stranieri di prima generazione e di seconda generazione. Un altro importante indice è la variabilità dei dati tra scuole e tra classi, ovvero il grado di omogeneità nella distribuzione delle risposte corrette dentro le classi, tra classi e tra scuole. Per fare un esempio, se in una classe la media è alta, ma lo è anche la variabilità, significa che dentro il gruppo vi sono alunni con risultati eccellenti, ma anche molti alunni con risultati bassi e medio bassi. Viceversa, se una classe ha una media alta e variabilità contenuta, significa non solo che mediamente quegli alunni hanno buoni risultati, ma che la maggioranza si attesta attorno a quella media.
La somministrazione delle prove in modalità computerizzata ha permesso di ridurre pressoché a zero il fenomeno del cheating, poiché ad ogni alunno venivano proposte dal sistema forme diverse della prova, con gli item presentati in successione differente, rendendo impossibile il confronto con altri compagni e assai difficile anche per gli adulti fornire eventuali aiuti e suggerimenti generalizzati. La somministrazione computerizzata permette inoltre di rendere pubblica solo parte delle prove, mantenendo la grande maggioranza degli item segreta, disponibile per le prossime rilevazioni, con grande risparmio di risorse. Ciò permette anche di “ancorare” con maggiore attendibilità gli esiti delle prove sostenute in senso diacronico, stabilendo con relativa sicurezza se i risultati di una data area geografica sono migliorati, peggiorati o rimasti costanti da un anno all’altro, poiché le analisi si possono basare sugli stessi item. Infatti quest’anno INVALSI è stato in grado di stabilire se vi sono stati miglioramenti nel conseguimento dei livelli rispetto al 2018 per inglese nei gradi 5, 8 e 13 e, per italiano e matematica, nei grado 8, 10 e 13.
Nel dossier a questo link, l’analisi del Rapporto con focus sugli esiti del Veneto.
Rapporto_INVALSI_Veneto_2019_def
In calce al dossier, sono reperibili i link per accedere al Rapporto INVALSI 2019 e al tableau dati.